Avete partecipato ad un concorso oppure ad un quiz televisivo ed avete vinto qualche gettone d’oro? Si tratta di veri e propri pezzi del prezioso metallo coniati proprio a forma di gettoni, che solitamente riportano su un lato il logo dell’emittente televisiva o dell’azienda che li elargisce. Questo tipo di premi viene utilizzato come forma di pagamento per vincite televisive al posto del denaro contante per permettere alle aziende organizzatrici di proporre giochi e quiz con vincite senza contravvenire alle disposizioni legislative che impediscono il gioco d’azzardo e quindi le vincite in denaro. La loro grandezza (e quindi il peso) possono variare, ed il concorrente vincitore del gioco si vedrà elargire un numero variabile di gettoni che corrisponderà all’importo totale della vincita realizzata al netto dell’IVA che, come tutti sappiamo ammonta al 22%. La vincita realizzata viene pagata solitamente a distanza di circa sei mesi dalla data della sua realizzazione, ed in quel momento il vincitore sarà contattato direttamente dal banco metalli che ha emesso i gettoni il quale, oltre a comunicargli il numero esatto di gettoni che verranno inviati, gli proporrà di rivenderli direttamente a lui ricevendo l’accredito sul proprio conto corrente del relativo importo. Occorre precisare che l’importo offerto in questa fase della transazione subisce normalmente una svalutazione di circa il 5%, che è comunque inferiore a quella che il vincitore otterrebbe vendendo i propri gettoni alla Banca d’Italia oppure ad un altro negozio di compro oro. Presupponendo quindi una vincita iniziale di €. 100.000,00 ed ipotizzando che la valutazione dell’oro non abbia subito variazioni dal momento della partecipazione al gioco a quello dell’effettico pagamento del premio, si potrebbe ipotizzare che il banco metalli che ha coniato i gettoni offra al vincitore in alternativa un accredito diretto sul proprio conto corrente di circa €. 78.000,00. Alla vincita iniziale dovrà infatti essere scorporata l’IVA del 22% pari a €. 18.032,00. Sul valore netto del premio (€. 81.968,00) infine il banco metalli effettuerà la svalutazione del 5%, pari ad €. 3.900,00. A contribuire alla diminuzione del valore del premio ricevuto concorrono molte voci, spesso identificate come calo di fusione e lingottatura. In realtà è vero che il prezioso metallo, durante la sua fusione, cala di una piccolissima parte generalmente compresa tra il 3 ed il 5 per mille. La lingottatura è invece la lavorazione che permette di dare all’oro la caratteristica forma di gettone, ed è considerata intorno a €. 100,00 per ogni pezzo realizzato. Si tratta di valori standard che potranno essere verificati con l’aiuto di un consulente esperto. Più complesso invece il discorso dell’IVA che, con il suo 22%, incide notevolmente sul valore della vincita. In realtà non vi sono disposizione chiare e definitive da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze al riguardo. Trattandosi di oro in forma di gettoni che vengono equiparati ai lingotti, per cui essendo catalogato come materiale da investimento non dovrebbe essere soggetto all’aliquota, prevista invece per l’oro lavorato e proposto sul mercato sotto forma di gioielli. Quindi la prima cosa che deve fare il concorrente vincitore di un programma a quiz televisivo sarà quello di consultare un esperto per verificare che i costi che gli sono stati addebitati siano effettivamente quelli reali. Se poi non dovesse decidere di accettare la proposta del banco metalli che ha coniato i gettoni potrà rivolgersi ad altri negozi di compro oro presenti sia nella forma tradizionale che on line, per ottenere offerte diverse e talvolta più vantaggiose. Nel valore finale che avranno i gettoni influisce molto anche le oscillazioni che il metallo subirà dal momento della vincita a quello dell’effettiva trasformazione in denaro contante. Un ultimo ma non meno importante discorso riguarda la purezza del metallo. In realtà i gettoni d’oro che vengono recapitati dovrebbero poter vantare una purezza del 999,99 per mille (cioè praticamente oro puro), anche se molto spesso raggiungono invece il 995,00 per mille. Questo significa che in ogni chilogrammo di oro vi è la presenza di 5 grammi di metallo non prezioso. Molte volte è stata sollevata la questione anche in trasmissioni televisive che hanno avuto tra i protagonisti vincitori delusi ed incuriositi da queste discordanze, come dal mistero di quel 5% di metallo che si perde durante la sua fusione. A queste trasmissioni hanno partecipato concorrenti che si son visti accreditare €. 64.000,00 a fronte di vincite dichiarate di €. 100.000,00.
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